Dati l’amplissimo uso del vetro e la variegata gamma del suo impiego forte è stata la richiesta di numerose innovazioni che hanno reso ancor più appetibile il vetro come materiale di arredo.
Il vetro non è più concepito solo come un materiale inerte, immobile nelle trasparenze e nelle modificazioni che subisce a contatto con l’ambiente esterno o interno.
La ricerca ha escogitato soluzioni tecniche che possono rendere opaca una superficie vetrata prima trasparente, risolvendo così problemi legati all’ingresso della luce negli ambienti, oppure relativi alla privacy di cui certi ambienti della casa necessitano.
Ecco introdotto così il vetro a cristalli liquidi che si dispongono ad assicurare una superficie completamente trasparente (quando attivato il circuito elettrico) oppure in forma casuale (quando interrotto il circuito) per rendere opalescente la superficie stessa, senza modificare la quantità di luce che filtra al suo interno.
Il sistema si adatta a pareti interne, di larghezza contenuta, e rende il vetro un modo per movimentare la vista degli spazi e degli arredi di un’abitazione.
I vetri elettrocromici si colorano mediante impulsi elettrici e ritornano trasparenti quando il sole non li attraversa più.
Questa è la scelta ideale per gli ambienti mansardati che prendono luce dai lucernari; quando il sole batte il vetro si oscura impedendo alla luce e al calore di filtrare all’interno; appena i raggi del sole si abbassano la superficie elettrocromica torna alle trasparenze consuete, assicurando una perfetta e pressoché costante illuminazione.
I divisori interni possono essere costruiti con vetri olografici, che contengono una griglia olografica in grado di dirigere i raggi luminosi verso le zone profonde della casa oppure di respingerli all’esterno proteggendo dal calore.
Essi cambiano colore a seconda del punto di vista da cui si osservano e pur essendo ecologici presentano una soluzione cromatica molto originale che arreda con novità.
Per le pareti vetrate che danno sull’esterno (anche su piccoli patii chiusi da cui discende la luce) in taluni casi è indispensabile avvalersi del vetro autopulente.
Grazie a una reazione chimica garantita da alcuni additivi che ricoprono la superficie del vetro e grazie all’acqua piovana e alla luce del sole, tutte le materie organiche che si depositano sul vetro vengono decomposte ed eliminate.
Il vetro è sempre splendente e trasparente con beneficio dell’effetto finale, teso all’illusione che tra l’interno e l’esterno vi sia una continuità altrimenti minacciata dalla sporcizia che si accumula sul vetro stesso.